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and the oscar goes to…

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Si lo so, lo so… DiCaprio finalmente, Morricone fantastico ed emozionante, ma il mio orgoglio nazionale vince su tutto, Alicia Vikander, premiata con l’Oscar come Miglior Attrice non protagonista per il ruolo nel film “The Danish Girl” e a 27 anni è già una grande star. Piccola, esile, uno sguardo sincero, voce allegra e elegante, mi sembra molto divertente (dalle battute che ho sentito) e con i piedi per terra (caratteristica molto svedese). Film importanti, carriera in crescita, e pensate che non è riuscita ad entrare alla scuola di teatro in Svezia (durissima, non una acting school qualsiasi)…ma la rivincita è arrivata. Mi sono emozionata per lei e ho pensato che ora la sua vita, è per sempre cambiata. Premio Oscar, Alicia Vikander. Auguri!

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Poi come se non bastasse… al suo fianco, la mamma e anche il fidanzato…nominato all’Oscar anche lui, Michael Fassbender. 😉

Aggiungiamo il fatto che è ormai una vera icona di stile, fine ed elegante, moderna… che dire, Chapeau!

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  • Alessandra

    Molto carina, ha dei colori perfino mediterranei 🙂
    Apprezzo la scelta dell’abito (anche se non è di mio gusto), adatto alla sua età e non troppo da diva.

    29 febbraio 2016 at 11:48 Rispondi
  • Letizia

    Quest’anno, finalmente, ho potuto rivedere la cerimonia in chiaro dopo diversi anni, e fino alle 6 passate sono rimasta incollata davanti allo schermo! 😉 Che dire?! E’ stato sicuramente l’anno delle outsider, tra lei e Brie Larson! #largoaigiovani
    Giuro che quando J. K. Simmons ha aperto la busta e decretato la vincitrice ho pensato a te e alla tua gioia, ed ero sicura che le avresti dedicato subito un post!
    Confesso che ha un tipo di viso che non mi fa impazzire particolarmente, ma ha un’allure fresca e moderna, semplice e molto raffinata ed elegante, e i suoi outfit lo dimostrano ampiamente (segnalo anche quelli più recenti, meravigliosi: http://www.popsugar.com/fashion/Alicia-Vikander-Dress-SAG-Awards-2016-39991200#photo-39991200 e http://www.hollywoodreporter.com/news/alicia-vikanders-golden-globes-2016-853678)
    Da molti è stata definita “la nuova Bergman”… definizione non da poco e piuttosto impegnativa, ma di sicuro la sua strada è sempre più in discesa e la sua stella brillerà ancora a lungo…

    29 febbraio 2016 at 14:18 Rispondi
  • Letizia

    Dimenticavo: l’abito di ieri sera, però… NO!

    29 febbraio 2016 at 14:21 Rispondi
  • Claudia Oliveri

    Ahhaahha Letizia …anche a me non è piaciuto ma a quanto pare a chi si intende di fashion è strapiaciuta!
    Ecco in alcuni look qui sopra riportati sta decisamente meglio…

    29 febbraio 2016 at 18:26 Rispondi
  • Claudia Oliveri

    Hihihihi
    Primo motivo di inivdia l’età
    Secondo motivo di invidia il fidanzato
    Terzo motivo di invidia il talento
    Non so se basta il giallo a reggergerla !!!ahhah …sai che nle modo di parlare ti somiglia …avete entrambe quel modo di sottolineare il parlato con le espressioni del viso naturalissimo e spiazzante…

    29 febbraio 2016 at 22:20 Rispondi
  • Claudia Oliveri

    Oooopsss mi sono dimenticata la bellezza come motivo d’invidia…a parte gli scherzi è di una bellezza disarmante …ma ha sangue misto nelle vene ?

    29 febbraio 2016 at 22:22 Rispondi
  • PuroNanoVergine

    In alcune foto la trovo molto carina, in altre non mi piace (penso se ne farà una ragione, tanto più che ha vinto l’Oscar :-)).

    In effetti non corrisponde all’immagine della “classica” svedese.

    Sulla “nuova Bergman” temo sia un giudizio che ogni attrice svedese si vede appioppare, così come un giocatore brasiliano di calcio, se appena appena è promettente, rischia di portarsi sul groppone l’appellativo di “nuovo Pelè”.

    Fortunati noi, comunque, che conosciamo la vera Filippa (penso a quei poveretti che, fra un centinaio di anni, dialogheranno su un blog, l’InterPlanetFil, con la “nuova Filippa” di turno, l’ennesimo tentativo non riuscito di imitazione dell’originale).

    29 febbraio 2016 at 23:00 Rispondi
      • PuroNanoVergine

        Sì,
        lo sento (ricambio, pur avendo braccia corte) 🙂

        Ciao
        Moreno PNV

        1 marzo 2016 at 13:45 Rispondi
  • lapaz

    il mio film preferito fino ad oggi per il 2016, una storia veramente che va oltre i confini, molto struggente

    1 marzo 2016 at 10:24 Rispondi
  • DB

    Sì, è vero ci sono gli Oscar e per giunta ha vinto un bravo musicista italiano. Tutto bello, tutto perfetto.
    Eppure l’attualità ci dice che altre questioni urgono.

    L’integralismo islamico controlla ormai la costa libica e da lì non se ne va. La costa libica è di fronte alla Sicilia (poche ore di navigazione), dalla Calabria e dal mio amato Salento. Nei prossimi decenni (o addirittura anni) l’Europa meridionale potrebbe essere islamizzata. L’integralismo islamico punisce ferocemente l’omosessualità. A questo punto mi chiedo: ‘o figli’ e Vendola ch’ fine fa ? Torna in California da quell’altra mammà ?

    Saluti cari.

    DB

    1 marzo 2016 at 11:27 Rispondi
      • DB

        A proposito di sipario….

        Al Piccolo Teatro di Milano, tra non molto andrà in scena uno lavoro intitolato ‘Le parole di Rita’ e basato sulla vita e gli scritti di Rita Levi Montalcini. La protagonista è Giulia Lazzarini che, come sicuramente sai, è una delle più grandi attrici di prosa italiane.
        Conosco bene il testo, chi lo ha scritto e dirige il lavoro teatrale. E’ una cosa interessantissima perché introduce il pubblico ad alcune delle grandi questioni scientifiche e filosofiche del nostro tempo. Lavori così densi e attuali non ce ne sono tanti in giro, anzi per niente.
        Lo spettacolo è in allestimento proprio in questi giorni e andrà in scena ad aprile, ma in questo momento non ricordo le date.
        Vale la pena di vedere e soprattutto ascoltare. Era un po’ che te lo volevo dire e oggi il tuo ‘sipario’ me lo ha fatto ricordare.

        DB

        3 marzo 2016 at 11:45 Rispondi
          • DB

            Mi ricorderò di ricordarti lo spettacolo al ‘Piccolo’. Intanto, ho verificato le date: 20-24 aprile. “Le parole di Rita” non è un testo semplice, ma credo che possa essere utile anche a tua figlia. Il motivo è che in Italia -generalmente- siamo scarsi in cultura scientifica. C’è più cultura umanistica (quando c’è….) e questo può costituire un limite anche perché, come vediamo, le uniche risposte sui grandi temi vengono (quando vengono…) dalle cosiddette scienze esatte (o dure) e dalle scienze della vita.

            Ieri sera ho visto qualche spezzone del film e mi sono reso conto che era un buon film, però le interruzioni per me sono una mazzata in fronte. E quindi non c’è l’ho fatta e ho spento la TV.
            Il dialogo con tua figlia è molto bello. Credo che Stella abbia 12 o13 anni. Questa comincia ad essere l’età più delicata, ma anche la più interessante per un genitore che vuole seguire e incoraggiare la crescita del figlio.
            Fai bene a collegare le storie del film o del libro con le storie che si svolgono sotto i nostri occhi, tutti i giorni. Il legame c’è, va compreso e discusso. E’ bene che tu compia questo processo insieme a tua figlia perché fuori –nella società, nei media- c’è una sottovalutazione, per non dire una strafottenza, che a me pare folle.
            Invece, per capire il dramma basterebbe considerare che le attuali migrazioni di massa hanno un unico precedente storico di portata simile: l’inizio del secondo conflitto mondiale, il primo settembre del ’39, l’invasione da parte dei tedeschi della Polonia e, il 17 settembre, l’invasione da est da parte dei sovietici. Le due invasioni -da est e da ovest- costrinsero moltissimi polacchi a fuggire verso i Paesi Baltici, l’Ungheria, la Romania. Quello fu l’inizio e per gli anni successivi -anche oltre la fine del conflitto- fu un continuo e sterminato flusso di migranti, profughi e perseguitati da un capo all’altro dell’Europa e del mondo. E quelle dei migranti spesso furono storie a lieto fine. Tantissimi altri, invece, non riuscirono a migrare e a rifugiarsi.
            Oggi -come se nulla avessimo imparato dalla storia del ‘900- assistiamo a migrazioni altrettanto drammatiche. Vediamo e sappiamo molto di più, ma l’abbondanza di immagini, invece di aggiungere, toglie pathos alla realtà, la fa somigliare ad un film d’azione o a un videogioco, crea assuefazione e impedisce una vera reazione di orrore e rifiuto.

            Fai bene, benissimo, a educare tua figlia alla riflessione e a cercare i nessi tra il presente e il passato. E’ l’unico modo per orientarsi e per vivere i propri giorni in modo consapevole.
            Fai ancora meglio se –come credo di capire- dai a Stella un’educazione aperta, ispirata ad un certo cosmopolitismo, diciamo così. Intendo quel tipo di educazione che serve ad affrontare il mondo e la sua complessità con qualche possibilità di non esserne sopraffatti.

            DB

            3 marzo 2016 at 13:47
          • Letizia

            Anch’io ho visto il film e l’ho trovato molto bello. Di solito i film (libri, etc.) che riguardano gli orrori di quel periodo mi danno molto da fare emotivamente, è più forte di me, ma questo sono riuscita a guardarlo fino alla fine senza problemi perché era incentrato principalmente sulla storia e la formazione di Liesel, che riesce comunque a mantenere una nota positiva, nonostante il contesto tragico del momento storico in cui si svolge.
            Bravissima Stella, e brava ovviamente tu, che riesci a stabilire facilmente un contatto e un confronto con lei su temi ‘di una certa portata’ per una ragazza della sua età!

            3 marzo 2016 at 14:38
          • Giu

            Non ho visto il film, però ne ho letto alcune impressioni, tra le quali ho trovato una frase, secondo me significativa, del regista: “Liesel comincia a capire le parole e il loro potere e si rende conto che è possibile utilizzarle per il bene come per il male. Ciò le permette di cambiare la sua vita e di compiere scelte che non avrebbe potuto fare prima di aprire un libro. Questa è la chiave del suo spirito”.
            Mentre l’autore del libro parla “della capacità di trovare la bellezza anche nelle situazioni più orrende. Uno dei punti centrali della storia è che Hitler sta distruggendo la mente delle persone con le parole mentre Liesel di quelle stesse parole si appropria per scrivere una storia completamente diversa”.
            Spunti che mi rendono interessante la futura lettura del libro come la visione del film, ma che risultano anche oggi così attuali.
            La capacità di trovare la bellezza anche nelle situazioni più orrende è una sensibilità che sento molto personale, e che so perfettamente come possa essere scambiata per leggerezza o, peggio, per superficialità.
            Abbracci, Giu

            3 marzo 2016 at 16:05
          • fili

            fili

            Impossibile non nominare o vedere, La vita è bella, allora.
            🙂

            4 marzo 2016 at 09:46
          • Giu

            Già, ricordo che quando uscì “La vita è bella” ebbe molte manifestazioni di spiccato apprezzamento quanto critiche che indicavano il mancato rispetto di una tragedia come quella. A me personalmente quel film diede una sensazione di profonda tenerezza e malinconia. E di speranza.

            4 marzo 2016 at 11:30
  • Gio

    Perche’ e’ un po’ scuretta? come mai non ha neanche gli occhi azzurri? se gli svedesi sono tutti biondi e con gli occhi azzurri ,come ci e’ uscita questa piu’ moretta dalla panza della madre,che pare una napoletana? difatti il padre non appena la ha vista e’scappato-

    1 marzo 2016 at 17:24 Rispondi
  • Gio

    Felippa lo dicevo in termini generali in riguardo alla Svezia, perche’ questa ragazza e’ una via di mezzo tra Ingrid Bergman e Sofia Loren, non e’ piu’ una svedese rimbambita, primitiva, tipicamente bionda occhi azzurri e mastodontica , stupida come una capra che in Italia ti condannerebbero a 10 anni per violenza sessuale anche se consenziente ai sensi del 519 comma 3 -Cioe’ ci sono queste ragazze nuove svedesi estremamente intelligenti e dinamiche ,da quando la Svezia e’nella UE che sono culturalmente tutta un altra cosa rispetto allo stereotipo precedente (che ti ha fatto anche vincere un premio)-

    2 marzo 2016 at 01:50 Rispondi
      • Gio

        Filippa nessuno avercela con te. Le svedesi sono il piu’ bel spettacolo che ci offre il mondo-

        2 marzo 2016 at 17:06 Rispondi
  • Giu

    Ciao! Beh, a me questa ragazza piace, e tanto.
    Bellezza non convenzionale, non “nazionalizzata”, nel senso che non mi viene da associarla ad un paese specifico.
    Non ho visto il film, per cui non ne conosco i talenti artistici, ma se ha preso l’Oscar un motivo ci sarà, vado sulla fiducia. E poi se Fili dice che è brava dev’essere così per forza.
    E poi, Fili, hai ragione, ha lo sguardo sincero, che non cerca approvazione ma si propone per quello che è.
    Allora, visto che di svedese ne conosco già una e siccome c’è il famoso detto “non c’è una senza due”, quando vorrai presentarmela sai dove trovarmi 🙂
    Abbracci!

    2 marzo 2016 at 11:48 Rispondi
  • veraB'

    Di Lei conosco poco, ed anch’io non ho visto il film purtroppo, ma vista così Alicia Vikander “MI PIACE”, pertanto nell’attesa di conoscere qualcosa in più di lei: ” Auguri & Gioia per Lei”…

    🙂

    2 marzo 2016 at 21:22 Rispondi

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