La settimana della moda milanese è finita, tutti si stanno spostando a Parigi per finire la giostra delle sfilate per questa stagione. Mi sono divertita e ho visto tante cose belle, ho fatto le cose con calma (haha, lo so, non sembra a volte!) e mi sono chiesta quando mai scoppia la bolla di fotografare e farsi fotografare, commentare e postare in tempo reale, perché “Se un tempo si fotografavano gli eventi perché potesse restare qualcosa, oggi è quando si spegne la fotocamera del proprio telefono che accadono le cose importanti, avvengono le cose che restano” [Roberto Cotroneo] leggete qui! Ammetto di non essere coerente alle mie riflessioni, continuo a scattare ma il dubbio cresce…
Bene, alla sfilata di Trussardi ho visto tante cose belle, ecco la mia scelta:
Eleonora
“…..è proprio quello che non si fotografa, è la vita fuori dal selfie a farsi unica e inafferrabile, realtà vera e destino….” articolo interessante e pieno di verità…. riflessioni obbligatorie ma che allo stesso tempo mettono un po’ in crisi!!!!
Lo dico io che uso la macchina fotografica 24h su 24….e non ne posso fare a meno!
Allora che dire….buona vacanza????
Baci baci baci……grazie per i tuoi Super reportage, ci hai fatto vivere la mfw come se fossimo state tutte lì!
Bye
Ele
laura
che belle immagini
ormai durante la settimana della moda nn poss fare a meno di te…sei la ns reporter
bravissima fotografa e giornalista di moda ormai
complimenti, siamo orgogliosi di te
kiss
Ale
molto belli!!!!
http://duecuoriinpadella.blogspot.it/
claudia oliveri
l’articolo è scritto davvero bene e ha spunti di riflessione ..(e per questo è un buon articolo) ma io credo che fra tanti anni i Selfie saranno visti come “gli autoritratti del XX secolo” …voglio dire che la voglia di essere immortalata nella sua bellezza della “Donna con l’Ermellino” è pari a quella che ci spinge a metterci in posa in certi momenti della nostra vita ……
DB
E qui sta esattamente la questione, secondo me….
La distanza (siderale) tra ‘La dama con l’ermellino’ di Leonardo da Vinci (si parla di quest’opera, vero ?) e gli scatti fotografici con il telefonino è data dalla nostra rinuncia alla mediazione dell’intelletto.
Voglio dire che l’istantanea riproduzione attraverso la fotografia di una figura vivente (la mamma, il gatto, l’amante, noi stessi…) ci assolve dalla fatica e dalla difficoltà della rielaborazione critica ed espressiva di ciò che vediamo.
Se non disponessimo di alcun mezzo tecnologico e fossimo costretti a descrivere una persona che ci sta davanti ( ma pure un avvenimento o un luogo) avremmo due possibilità: scrivere un testo o fare un disegno. In ogni caso la descrizione sarebbe affidata all’intelligenza, all’emotività, all’esperienza di cui disponiamo. La descrizione diventerebbe una rielaborazione soggettiva della realtà e quindi un’opera del nostro intelletto. Certe volte tenteremmo di costringere l’intelletto nella gabbia di una pretesa di oggettività, altre volte gli lasceremmo la libertà di scomporre e ricomporre i dati della realtà. In ogni caso, useremmo la testa, la nostra, pregando che il signore ce la mandi buona.
A Leonardo il signore la mandò buonissima perché alla dama ritratta (forse Cecilia Gallerani, la giovanissima amante di Ludovico il Moro) egli conferì tutti i segni e i simboli che l’ immaginazione gli suggeriva. Ma Leonardo era artista sommo e genio dell’umanità.
Noi che sappiamo di non essere Leonardo, che siamo pigri, che abbiamo poco tempo e che –tuttavia- pretendiamo di rappresentarci comunque e di raccontare la nostra piccola realtà, viene comodissimo affidarci ai mezzi tecnologici. Crediamo di rappresentare la realtà e noi stessi attraverso le immagini fotografiche, ma ne rappresentiamo solo una frazione minima, transeunte e illusoria. La Dama con l’ermellino, invece, è diventata un’immagine che racchiude –insieme alla Gioconda- il mistero dell’arte pittorica di Leonardo e lo spirito di quel tempo e di quella cultura. Questo avviene perché la ‘Dama’ non è più il semplice ritratto di una persona ma il frutto dell’intelletto di un individuo pensante.
Detto questo, la mia raccomandazione al blog è la seguente: non fotografate, ma disegnate e raccontate.
Per Filippa una raccomandazione supplementare: disegna gente senza vestiti, altrimenti fai pubblicità a qualche griffe anche con i disegni….Nudi, tutti nudi….
DB
lapaz
io sono preistorica, ho un nokia che va a manovella e ho venduto la mia macchina digitale, ora scatto solo su rullino, ma non ho un blog da aggiornare tutti i giorni, quindi me lo posso permettere
buona giornata!
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CULTURA/unconventional_happening_evento_roma_circo_massimo/notizie/537643.shtml
Letizia
Assolutamente d’accordo con Roberto Cotroneo (e con la frase di Roland Barthes)!
Come Lapaz, anch’io, in questo senso, mi considero preistorica, non possiedo uno smartphone e non ne sento affatto la mancanza. Le foto preferisco di gran lunga farle con una vera macchina fotografica…
Cambiando discorso, la sfilata di Trussardi è una delle migliori che abbia visto in questi giorni (la più bella in assoluto? Quella di Re Giorgio, inutile dirlo!). Davvero stupendi i due maglioni con motivo spigato! Pollice su anche per tweed, Principe di Galles, lurex, righe e argento!
giu
Una rappresentazione di quanto hai espresso, caro DB, è presente in questa campagna pubblicitaria:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=XpaOjMXyJGk
Il breve filmato, ormai datato, mi aveva commosso per la distorsione della lettura di se stessi che evidenzia, e che viene ben portata alla luce dal disegnatore.
Abbracci, giu
Letizia
@Giu: BELLISSIMO e davvero toccante!
giu
@Lety: grazie, ero certo che ti sarebbe piaciuto. A proposito di arti grafiche… che ne dici di questa stupidaggine? https://www.dropbox.com/s/qsohgf3fe53x473/Ascii.txt
Ti ricorda qualcuno?
A presto, giu
Letizia
@Giu: Ascii…picchia, che figata! 🙂
DB
Caro Giu,
esco subito dall’universo pubblicitario per andare -di corsa- in un luogo reale di persone in carne ed ossa, sebbene sia luogo iperturistico e in qualche modo surreale: Piazza Navona.
Da sempre ci sono disegnatori che fanno ritratti a matita. Tecnica e stile sono molto simili a quelli del video. Può capitare che il ritratto non piaccia perché il soggetto non vi si riconosce e quindi il ritratto viene ripetuto con esiti parzialmente diversi.
Forse ricordo male, ma più volte è capitato in questo blog di parlare dell’inflazione di immagine. Il selfie è il punto d’arrivo di un processo degenerativo che l’enorme disponibilità di mezzi tecnici ha innescato da almeno una sozzina di anni. Sempre se la memoria non mi inganna, si finiva per dire cose molto simili a quelle dell’articolo, compresa l’inevitabile citazione barthesiana.
E’ un bene, dunque, che ogni tanto Filippa si imbatta in qualche Cotroneo….
Un caro saluto,
DB
DB
Sozzina sta per dozzina.
Questo è il tipico refuso freudiano.
DB
PuroNanoVergine
O refuso QWERTYano 😉
DB
Caro PNV,
è vero e credo che il Sig. Qwerty mi stia dicendo qualcosa.
Molti auguri per tua madre e tutto il resto !
DB
PuroNanoVergine
Grazie per gli auguri, DB!
Alessandra
E’ un discorso molto interessante, grazie per averci proposto questo spunto di Cotroneo. Io penso che non ci sia nulla di male nel fare foto con uno smartphone: si tratta di un mezzo e come tale deve essere usato con intelligenza. Ci permette di rubare degli istanti in situazioni in cui non abbiamo (voglia?) di portarci dietro la macchina fotografica. Ma come in tutte le cose ci vuole la giusta misura. Il selfie, nello specifico, mi mette una grande tristezza…
Veronica Giomini
lasci sempre senza parole Filippa! Meravigliosa!
Ho appena pubblicato anche io un post che parla della mia Milano Fashion Week! 🙂
Passa a visitare il mio blog 🙂
http://www.therougemisscake.com
P.s. Ho visto che hai partecipato allo Styling Cube di Testanera, anche io!
Mi sarebbe piaciuto incontrarti!
manupia
come non essere d’accordo … avevo già notato questo articolo, l’autoscatto conserva in sé proprio il fascino di stare lì in posa senza sapere il risultato e non consumare una batteria per trovare l’espressione più sexy, cool, intrigante, affascinante ,ecc …. 😛 per poi mostrare sui social … e a forza di rimanere con lo sguardo sul display si perde ciò che ci accade intorno!!
e pienamente d’accordo con te che la vita è quando quello strabenedetto cellulare rimane nella nostra borsetta….. un po’ come la passione per gli abiti, ma i momenti migliori sono quelli che trascorriamo senza 😉
baci manupia
naty
PNV…non ho parole, un pensiero per voi…e ogni bene,naty
Humos
Ho visto bella moda attraverso quelle foto, grazie per la condivisione. Mi piace outfit del terzo uno, molto affascinante.