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#fightforpink

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Yohoooo! Una giornata full immersion al Giro d’Italia!!!  E’ la prima volta che partecipo ad una tappa e confesso che di ciclismo agonistico ne conoscevo poco, ma ora devo dire che sono conquistata, piena d’adrenalina e d’entusiasimo, contagiata dai sorrisi e dal clima postitivo che si respira in ogni luogo durante questa tappa Caravaggio-Vicenza. 214km di pedalata- eh, per i ciclisti, per questa volta ho parcheggiato la mia Peggy e abbiamo preso la macchina, guidata in maniera eccelsa da un ex-pro del ciclismo: Dario Andriotto, che ci spiegava tutti i dettagli e i minimi particolari. Abbiamo potuto avvicinarci ai corridori, addirittura parlare con loro in corsa, su instagram ho postato una foto del momento in cui abbiamo offerto un caffè a Thomas Dekker che ci ha risposto con un sorriso!!! La partenza, la gente allegra, la bellezza di Caravaggio, la foto con il mito Felice Gimondi, l’autostop non proprio riuscito… e l’arrivo a Vicenza dove abbiamo accolto gli sportivi con i nostri applausi e tifo! Sono straordinari veramente, quanta forza-WOW! Ora seguirò il Giro anch’io! Dal divano… per ora tengo la mia citybike! 🙂

Ps. abbiamo conosciuto Paul Smith, lo stilista che ha firmato anche la maglia rosa quest’anno, ospite anche lui in questa tappa. Stava girando un filmato con una vecchia macchina da presa in super8, troppo simpatico!

GRAZIE RCS sport!

  • Letizia

    Una fantastica giornata vissuta tutta di corsa… e che corsa! 😉
    Foto ed esperienza strepitose, si vede a distanza!
    Grazie per questo bellissimo reportage, di cui avevamo già “assaggiato” diverse foto!
    Think Pink! 😀
    xoxo,
    Lety

    22 maggio 2013 at 21:51 Rispondi
  • Giu

    Se non sai andare in bicicletta, allora…
    é impossibile, disse l’orgoglio,
    é rischioso, disse l’esperienza,
    é inutile, tagliò corto la ragione,
    provaci, sussurrò il cuore.
    Buonanotte, Giu

    22 maggio 2013 at 22:04 Rispondi
  • Laura L

    Sono cresciuta a pane e ciclismo, il mio papa’ e’ un appassionato, ma di quelli veri!!
    Il Giro d’Italia per lui e’ il top.
    Ricordo che da piccolina il mio mito era Giovanni Battaglin.
    Buona notte Planet!

    22 maggio 2013 at 22:17 Rispondi
  • veraB'

    Conosco da vicino, anche se è un ricordo lontano ma per ancora vivo, quando mio Papà da bimbi ci caricava ed almeno una tappa del giro ci portava a vederla, era la sua grande passione il ciclismo, lo sentiva tantissimo ed in parte è riuscito a trasmetterlo anche a noi, tanto che spesso la domenica ci ritrovavamo ad assistere gare anche meno importanti ma comunque emozionanti, ricordo benissimo i momenti dell’arrivo, la tensione/eccitazione, i suoni i rumori e gli sguardi dei protagonisti…
    Pertanto non faccio fatica ad immedesimarmi in te oggi cara Fili !!!
    Comunque sabato sera la mia città ospita la Notte Rosa ed il giorno dopo gran finale del Giro d’Italia 😉 , credo proprio che non me lo perderò, anche solo per il piacere di pensare quanto mio Papà avrebbe voluto esserci !!!

    Grazie per quest’altro post meraviglioso.
    Notte a tutti…
    veraB’

    Scusate se mi sono un pò lasciata andare, ma non potevo farne a meno 😉 😉 😉

    22 maggio 2013 at 23:44 Rispondi
  • Giu

    Cara Vera,
    anche per me la bicicletta è un filo a doppio nodo che mi riporta indietro nel tempo, a quando mio papà mi teneva il sellino ed io spingevo le prime pedalate, ma con la sicurezza che non mi sarebbe potuto succedere niente di male finchè il mio papà mi teneva… salvo che quando mi fermai in fondo alla strada, guardando indietro lo vidi lontano lontano che mi salutava.
    Un abbraccio. Giu

    23 maggio 2013 at 07:24 Rispondi
    • Letizia

      Porca miseria! Ma che, volete farmi commuovere a inizio giornata? No, perché io leggo i vostri ricordi e non posso che tuffarmi nei miei, quando anche il mio babbo mi insegnò ad andare in bici da piccolina…
      Un abbraccio nostalgico e buona giornata!
      Lety

      23 maggio 2013 at 08:27 Rispondi
  • DB

    Il Giro d’Italia è sempre stato -e rimane- una grande manifestazione popolare.
    Anche a Napoli che non ha tradizioni ciclistiche, il Giro ha suscitato una partecipazione ed un’emozione grandi.
    Quest’anno (ne parlavo qualche settimana fa) alcune strade del mio quartiere sono state trasformate in un circuito che i corridori hanno ripetuto più volte. Queste strade -e molte di quelle adiacenti- sono state liberate totalmente da qualsiasi mezzo a motore per oltre 24 ore.
    Il risultato è che il quartiere è tornato ad essere -anche se solo per un giorno- quello che era 100 anni fa (mancavano solo carrozze e carretti); che le persone si sono potute muovere per strada con la calma e la pienezza con cui girano per casa; che -dopo decenni di vicinato- ho finalmente scambiato qualche parola con persone che da sempre stavano lì, a due passi da me, vedevo e rivedevo ma non conoscevo.
    Insomma -per un giorno- un altro paesaggio, un’altra socialità, un altro vivere. Basta togliere le automobili e tutto cambia.

    P.S.

    Con tutto il rispetto per Caravaggio (di cui era originario l’immenso Michelangelo Merisi e tanto basta a rendere gloria alla Città) forse varrebbe la pena recuperare le riprese della tappa di Napoli. Tutti quelli che le hanno viste in diretta ne sono rimasti affascinati.

    23 maggio 2013 at 08:37 Rispondi
  • DB

    Concordo sul fatto che non ha senso fare una ‘gara di bellezza’. Ogni zona d’Italia ha i suoi valori, le sue specificità e molto spesso le sue meraviglie. Fare raffronti e classifiche non è possibile.
    Parlavo della tappa di Napoli perché chi ha visto il Giro in TV ha potuto vedere degli scorci di Posillipo e Mergellina che solo le riprese dall’elicottero rivelano. Cose straordinarie che anche molti napoletani ignorano perché sono nascoste alla normale osservazione.

    Il giorno del Giro ho visto il quartiere assumere una dimensione insolita. Soprattutto nell’atteggiamento rilassato, sereno delle persone. E spesso ho avvertito la commozione di anziani e di giovani anche se da noi la bici (agonistica o no) è poco presente. Ma questa è la caratteristica del Giro: è ormai nella nostra storia, nella cultura di massa, nel nostro paesaggio interiore. E nessuno si sente estraneo alla festa che si crea intorno al fatto agonistico.

    Senza macchine ? Figurati….. Nel 1976 la crisi petrolifera che impose il divieto di circolazione delle autobili private, ma appena passata l’emergenza tornò tutto come prima, più di prima. A noi, neanche i cataclismi economici ci aiutano a ragionare un po’.

    DB

    23 maggio 2013 at 10:40 Rispondi
  • Nina

    Caspita Fili, che bella esperienza e poi…senza voler sminuire tutti gli altri …Gimondi..il mio papà dice che hai incontrato un mito!!

    23 maggio 2013 at 10:49 Rispondi
  • naty

    Ciao Fili e Planet,la città oggi veste anche di rosa in attesa dell’evento che si svolgerà domenica dopo tanti anni che non si verificava,saranno un giorno e una notte rosa indimenticabili ,ciao tutte/i
    naty

    23 maggio 2013 at 11:53 Rispondi
  • naty

    E’ vero …La Roberta,manca da tanto…

    23 maggio 2013 at 13:00 Rispondi
  • Ale

    Fì…
    potrei proporti un téte a téte n bici….?
    al tour xò!

    23 maggio 2013 at 19:40 Rispondi
  • manupia

    anche nella mia famiglia non si è mai persa una tappa del giro, con passione sopratutto quelle in montagna … come dimenticare Pantani …El Diablo il mitico Chiappini…

    bellissime si le foto reportage e se Mr.D si sbriga ci gusteremo anche il video 😉

    buona serata manupia

    23 maggio 2013 at 20:10 Rispondi
  • laura

    che bella esperienza
    Roby ci manchiiii
    kiss

    6 giugno 2013 at 13:31 Rispondi

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