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Oggi, il 25 novembre, è stata scelta come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.  Una giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica (certamente non aiutano esternazioni da alcuni politici) per riflettere, per far sì che una donna possa sentirsi al sicuro, fuori e dentro la propria casa. Mio padre, psicologo, ha per molti anni, assistito donne che hanno subito la violenza e ne abbiamo parlato tante volte, mi ha raccontato, ovviamente senza violare la privacy di nessuno, alcune situazioni molto drammatici, spaventosi. E soprattutto mi ha sempre raccomandato: “non esiste “solo una volta”, “solo uno schiaffo”  seguito dalle lacrime e il pentimento. La prima volta che il tuo lui alza la mano su di te sarà la volta che esci di casa per non tornare mai più. Non cambierà mai. Questa è purtroppo la cruda e brutale verità”.

L’ho promesso al mio padre, fallo anche tu. Sii forte. Siamo con te.  ♥

www.unhatenews.com

  • Letizia

    Mi sto trattenendo per non commentare quello che ha detto Erdogan, anzi MERDogan, ma grazie al cielo subito dopo ho letto le tue, parole, e di riflesso quelle di tuo padre, che condivido dalla prima all’ultima.
    Io vorrei non leggere più certe notizie, o non vedere certe scene nei film, ma purtroppo è una lunga ed infinita battaglia. Vorrei essere ottimista, davvero, e sperare nel futuro, ma proprio non ci riesco. E la mia fiducia viene sempre meno.
    Ma noi continuiamo a farci forza e coraggio fra di noi, restando unite, se questo può fare la differenza.

    25 novembre 2014 at 20:24 Rispondi
  • Lucy

    Purtroppo il cambiamento culturale e ‘ ancora lontano ma non impossibile .

    25 novembre 2014 at 21:16 Rispondi
  • manupia

    mamme di tanti maschietti avete una responsabilità in più,insegnate loro già da piccoli il rispetto senza distinzioni ….
    in quanto al cambiamento in un epoca del possesso la vedo dura!

    buona serata 🙂

    25 novembre 2014 at 21:46 Rispondi
  • DB

    Cara Filippa,
    tuo padre ti ha detto cose giuste e soprattutto basate su un’esperienza scientifica e professionale che lascia poco spazio alle obiezioni.
    Io non ho mai dato uno schiaffo a una donna o solo minacciato di darlo. Credo che non mi sia mai neppure passato per la testa e, a questo punto, credo di esserne del tutto incapace.
    Da ragazzo mi sono sentito dire tante volte dai grandi che “la noncuranza è il maggior disprezzo” e a questo principio ho cercato di ispirarmi ogni volta che ho ricevuto un’offesa o una provocazione da chicchesia, maschio o femmina.
    Verso il gentil sesso ho pronunciato molti ‘vaffa….’, questo sì, ma l’ho fatto in cuor mio o sottovoce, talvolta accompagnando con un sorriso perché mi divertiva creare uno spaesamento nella destinataria.
    Ciò premesso, credo che si debba riflettere sulle ragioni a monte di un fenomeno tanto diffuso e in espansione. Manupia parla di ‘epoca del possesso’ e credo che questo sia il punto.
    Dovremmo chiederci perché -dopo decenni di discorsi sull’emancipazione femminile- si sia tornati ad un’idea di ‘proprietà’ del corpo e della volontà delle donne, ad una pretesa di possesso, appunto.
    Dal grande calderone mediatico sempre ribollente di immagini e di nulla e da un ‘discorso pubblico’ sempre più afflitto dal politicamente corretto e dal conformismo, ricavo che le donne stesse sembrano mettercela tutta affinché la loro reale condizione regredisca. E certe volte anche in discorsi personali e diretti sembra che le donne si siano rassegnate a essere oggetto di un possesso e che talvolta lo preferiscano ad una vera autonomia. Anni fa donne così piegate erano rare. Oggi, ti assicuro, non più.

    Intanto che vi interrogate, rivolgo a tutte una raccomandazione: non fate perdere la testa a troppi uomini che qualche deficiente spunta sempre fuori. In parole povere: statev’ accort’ ‘e mazzate.

    DB

    26 novembre 2014 at 13:06 Rispondi
  • veraB'

    Non bisogna mai smettere di sensibilizzare e risensibilizzare il mondo di fronte alla violenza, ho un esempio molto vicino a me che “ha subito” e ad oggi ha ancora delle forti ripercussioni su se stessa, ed inoltre la fatica che fa a strutturare un rapporto con l’ALTRO…
    Mi fermo; troppo forte l’emozione.
    Un abbraccio
    veraB’

    26 novembre 2014 at 14:39 Rispondi
  • giu

    Questione delicatissima ed angosciante.
    Sono convinto che la missione di ogni essere umano sia quella di eliminare la violenza dalla propria vita e da quella altrui.
    Ma non parlo solo della violenza di cui si possono notare gli effetti in maniera visibile e tangibile, che è quella a cui va il primo pensiero quando si parla di violenza sulle donne, ma intendo anche tutti gli altri tipi di violenza, psicologica e verbale, che incontriamo troppo spesso sul nostro cammino.
    E’ violenza anche voltare la testa dall’altra parte, come non ascoltare una persona che ci è vicina e che urla costantemente di un grido interiore, ma che non riesce ad uscir fuori e ne trasuda sofferenza da ogni poro della pelle.
    E’ violenza tollerare comportamenti inumani, come il mobbing nei confronti di chi ha bisogno di un lavoro ed ingoia il rospo, l’emarginazione del più debole, che tanto non può protestare, la tracotanza del bullo di turno, che vuole imporre con prepotenza la propria esistenza qui ed ora a discapito degli altri.
    E’ violenza logorare impunemente un ambiente che ormai si è stancato di accoglierci materno, e che già è diventato matrigno.
    So bene che un mondo di pace è un’utopia, ma mi piace pensare che tendere la mano, abbracciare con affetto, combattere e puntare i piedi con tutte le forze e senza paura quando bisogna dire di NO, siano comportamenti che vivono già nel profondo di ognuno di noi: basta ascoltarli e lasciarli uscire fuori, acqua che sfonda quelle dighe artificiali ed artificiose, erette anche grazie alla società dell’avido individualismo, e che va trascinare via tutte le artificiosità che soffocano le nostre vite, donandoci una rinascita ed un respiro di cui ci eravamo dimenticati sin dal superamento della nostra prima infanzia.
    Un abbraccio, giu

    26 novembre 2014 at 16:01 Rispondi
  • naty

    La violenza sulle donne ,tema scottante,guardo le rose,e penso
    la donna ,lesa nella sua dignità in qualsiasi modo,è una rosa senza petali…
    baci care filigirls,Naty

    27 novembre 2014 at 13:53 Rispondi
  • DB

    E’ appena uscito un libro di Riccardo Iacona, il bravo giornalista televisivo. il titolo è “Utilizzatori finali”.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/25/utilizzatori-finali-gli-uomini-vanno-prostitute-per-tenerle/1233046/

    La lettura può essere utile a tracciare un perimetro di discussione su un tema che diversamente rischia di rimanere vago e oppresso dai luoghi comuni.

    DB

    28 novembre 2014 at 15:00 Rispondi
  • DB

    A quello che ho potuto intendere dalla presentazione che ha fatto Iacona, la tesi del libro è che gli uomini comprano le donne perché questo gli dà l’idea di ‘possesso’, di poter fare ciò che vogliono di un corpo femminile. Anzi di una sezione di corpo femminile, poiché è d’uso stabilire una specifica prestazione sessuale.
    Dall’idea di possesso e dal piacere che può provare un uomo (????) nella sottomissione di un corpo, al desiderio di mortificare il corpo delle donne con la violenza fisica il passo è piuttosto breve.
    Io credo che ci sia un deficit di educazione sentimentale, prima ancora che sessuale. Molti uomini non sanno quello che vogliono, quello che vuole il loro corpo e quello che vuole il corpo delle donne.
    Poi ci sarebbe da vedere ciò che le donne pensano di sé, della loro sessualità, del valore che ha e del possibile mercato. Credo che il libro-inchiesta di Iacona veda le cose anche sotto questo profilo.

    DB

    28 novembre 2014 at 17:53 Rispondi
  • Natalia

    Condivido e concordo, il cambiamento epocale è ancora lontano. Anch’io penso che ci sia un deficit di educazione sentimentale e culturale prima che sessuale.

    28 novembre 2014 at 18:34 Rispondi
  • Letizia

    … e io condivido il pensiero di DB e quello di Natalia. E non servono altri commenti.

    28 novembre 2014 at 22:01 Rispondi

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