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While reading “Dancer” by Colum McCann, that tells, with lots of imagination, the fascinating story of the famous dancer Rudolf Nureyev, I became curious to know everything about his life. I’ve searched the web for information, watched documetaries and interviews and studied his biography. Emotional encounters to say the least. Wow.

  • naty

    La danza,e l’arte di volare sulle punte dei piedi,accompagnato dalla musica appartenevano
    a questo nome famoso,che si è posto fra altre artistiche stelle…
    Ieri involontariamente ho citato la “notte di S.Lorenzo”…
    Ho anticipato una festa di Stelle nel cielo blu.
    Un saluto a tutto il planet,naty

    10 August 2013 at 13:22 Reply
  • DB

    E’ probabile che nel libro si dica del rapporto (non credo personale, ma certamente artistico e storico-critico) tra Nureyev e Vaclav Nižinskij, il leggendario primo ballerino di Sergej Djagilev e dei Ballets Russes.
    Questo straordinario film (è del 1912 !) ci fa capire come e quando è nato il balletto moderno.
    http://www.youtube.com/watch?v=Vxs8MrPZUIg

    Forse nel libro si parla anche di Nureyev e della sua casa a Li Galli, i due isolotti che sono davanti a Positano. L’ho incontrato e l’ho visto danzare nel cortile di Palazzo Murat, uno degli alberghi più antichi. Sarà stato il 1981 o giù di lì. Visto in abiti borghesi, diciamo così, Nureyev non faceva una grande impressione: non alto, i capelli già radi, fogge fin troppe eccentriche anche per la Positano di quei tempi, ragazzi e ragazzini bellissimi al seguito. Però gentile e con grandi occhi sempre sorridenti. Vendendolo danzare capii cosa dovevano essere stati Nižinskij, i Ballets Russes e tutto il mondo che nei primi decenni del secolo aveva ruotato intorno a Djagilev.

    DB

    10 August 2013 at 16:18 Reply
  • veraB'

    Circa venticinque anni fa conobbi un uomo (che oggi purtroppo non c’è più) che di Nureyev la sapeva davvero lunga, lo imitava, e mi raccontava spesso di questo ballerino/coreografo fuoriclasse, ne era innamorato ed a volte anche per strada mentre camminavamo faceva dei passi di danza tanto viveva nel suo quotidiano, io ero ragazzina e tante cose mi sono rimaste in mente, sia di quest’uomo sognatore che di questo ballerino eccezionale !!!

    Altro libro da segnarsi 😉

    Un bacio
    veraB’

    10 August 2013 at 18:39 Reply
  • DB

    Sì ho un bellissimo ricordo di quell’incontro e di quella serata, come di tutto ciò che ho vissuto nella Positano di quegli anni.
    Secondo me, Nureyev, come tutte le persone che eccellono nei vari campi dell’espressione artistica, ha saputo meglio di altri mettersi in rapporto con la straordinaria tradizione cui appartiene. L’impressione di quella sera fu che i ‘grandi’ sanno di non essere soli e hanno l’umiltà di riconoscerlo.
    Guarda cosa ho trovato:
    http://www.lisolaweb.com/it/a/il-rifugio-di-nureyev

    Adesso torno a cucinare !

    DB

    10 August 2013 at 18:51 Reply
  • Gloria

    La danza è un mondo parallelo, è la vita che si addenta, è sacrificio fino all’impossibile, è un sogno sempre un passo più avanti, è dolore che amplifica la gioia… Nureyev un ballerino straordinario, la danza!
    kiss,
    G.

    11 August 2013 at 09:27 Reply
  • angela

    Era magico e per me, da ex bambina appassionata di danza classica, resta un mito. L’ho incontrato (vorrei dire conosciuto, ma sarebbe troppo) dietro le quinte del Teatro dell’Opera dopo il balletto Marco Spada. Una presenza scenica fortissima, una personalità magnetica. Immortale. Bello davvero, Filippa, che tu abbia voluto dedicare un posto al grande Tartaro volante.

    12 August 2013 at 13:16 Reply
  • laura

    ANCHE A TE PIACCIONO MOLTO LE BIOGRAFIA COME A ME
    QUESTA NON L HO LETTA
    PER ME DANZARE SIGNIFICA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE SENZA LIMITI
    KISS

    15 August 2013 at 12:18 Reply
  • Beatrice

    Io inizierò la mia prima lezione di danza classica a settembre … Ho quarant’anni ed ho sempre sognato di imparare, credo che ci sia sempre tempo, anche se è vero che c’è un tempo per ogni cosa! Vi terrò aggiornate sui miei ‘passi’. Baci Beatrice !

    20 August 2013 at 11:34 Reply

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