Sì, va beh, ciaooo… tu peschi 😉 e noi righe-addicted abbocchiamo subito all’amo… troppo facile, così! 🙂
I love “Zebra” (piattino incluso, of course!)!
Buon sabato!
E’ chiaro che non c’entra niente con le tazze e le zebre, ma la scomparsa di questo personaggio priva il ‘discorso pubblico’ di una delle poche, pochissime voci dignitose e sensate che ancora ci restano. E forse vale la pena di segnalare la circostanza.
E’ da notare che in questo breve filmato sul tema ‘scienza e fede’ il personaggio fa considerazioni fondate, serie e sottoscrivibili da chiunque abbia uso di ragione. A tali considerazioni si contrappone il sorriso sarcastico di….Pippo Franco.
Ecco, noi siamo messi esattamente così: pippofranchizzati.
Però c’è un momento (alle volte breve, altre volte meno) in cui vita e morte si toccano e si sovrappongono. Forse bisogna attendere quel momento per dire se si ha paura del buio più totale, del nulla assoluto.
L’ideale sarebbe arrivare a quel momento senza avere coscienza di ciò che sta per accadere. Speriamo che per la Hack sia andata così e che abbia potuto mantenere fino alla fine le sue belle certezze.
DB, concordo con te che oggi si sia spenta una persona come poche, un luminare della scienza, una donna che ha saputo divenire una autorità nel campo dell’astrofisica e che si è fatta portavoce di un movimento ateista che rivendica la laicità dello stato, la tolleranza, la razionalità .
Avevo cominciato più o meno così il mio lungo intervento che però è andato perduto.
Continuavo notando che l’angoscia della morte è storicamente uno strumento di potere, che le religioni (come il buddismo) partono dal senso di privazione che dà la morte, la malattia o la sola vecchiaia, proprio per alleviare le persone e condurle a una liberazione spirituale, sebbene le inducano ad una sudditanza psicologica verso il magistero religioso stesso (come è nela Chiesa cattolica).
Notavo che c’è qualcosa di spirituale nel passaggio che fai dal considerare la morte di una persona alla morte in generale. Che la sovrapposizione di vita e morte non poteva esistere per gli epicurei (Filippa riprende una citazione di Epicuro fatta dalla Hack in una intervista televisiva). Considerare la morte come metro della vita, essendo al morte privazione e astinenza dai piaceri, mi sembra più qualcosa di stoico.
Infine accennavo allo zoroastrismo, facendo anche un bel complimento a Filippa, ma non ricordo bene. Spero che compaia almeno questo commento.
Gentile Lirio,
la frase celebre è di Epicuro ? Ero convinto che fosse di Diogene Laerzio.
Forse la Hack ha citato Diogene che a sua volta cita Epicuro (probabilmente in ‘Vite dei filosofi’).
Comunque sia, la frase che Filippa riporta è paradossale e divertente, ma ho l’impressione che -nel momento culminante del finale travolgente *- le cose funzionino un po’ diversamente.
Mi interessava segnalare quel video per quattro ragioni: 1) penso che la faccia di Pippo Franco descriva bene il nostro disastro civile e morale; 2) penso che la mancanza della Hack aggravi la disfatta del senso comune ; 3) pure io sono convinto -da sempre- che dopo la ‘fisica’ non ci sia nessuna ‘metafisica’, ma propria nessuna; 4) come la Hack faccio affidamento solo sull’astrofisica e sulle neuroscienze: prima o poi ci spiegheranno le origini dell’universo e le ragioni per le quali al nostro cervello sembra indispensabile elaborare le idee di divino e di trascendenza.
Tante cordialità ,
DB
* Frase tratta da “Dove sta Zazà ” di Cutolo-Cioffi.
Tutte le teorie propriamente scientifiche sull’universo e sulla mente umana si basano su un presupposto implicito: possiamo rappresentarci la realtà secondo una qualsiasi interpretazione dei dati, ma ogni rappresentazione può essere falsificata dalla scoperta di un metadato che ne dimostri l’illusorietà radicale.
Insomma, per parafrasare il dialogo immaginario fra Achille e la Tartaruga di Douglas Hofstadter (che riprendeva i personaggi di un racconto di Lewis Carroll che a sua volta parodiava il mio conterraneo Zenone), potrei dire che per ogni disco musicale fabbricato per essere indistruttibile esiste la possibilità di costruire un giradischi che facndolo funzionare lo distrugge.
Cordialità .
(P.S.: Il discorso è interessante ma io lo faccio soprattutto per mettermi in mostra con Filippa, non so tu…)
Ricordo quella volta che presi un aperitivo con Filippa (*) e, più o meno,
si sviluppò il seguente dialogo (parto io):
“Nella vita, invero, non è mai la proposizione matematica stessa a servirci: la proposizione matematica l’usiamo solo per concludere da proposizioni, che non appartengono alla matematica, ad altre, che parimenti non appartengono ad essa.”
“Ha da puzza'”
“Cosa?”
“L’uomo… ha da puzza'”
“Cioè vorresti dire che secondo te la proposizione…”
“Da puzza’ e deve avè ‘na tartaruga”
“Ti tiferisci a Zenone?”
“Mannò, ‘na tartaruga come quela de Tibburzio, che cià certi addominali…”
“Quindi l’uomo deve odorare da maschio, essere palestrato e… scusa. il nano invece?”
“Er nano nun me sfiora, ar massimo me fa’ da portacarte”
Sono d’accordo: i filosofi greci sono un classico (è proprio il caso di dire) che non tramonta mai e fanno fare sempre bella figura.
Nel mio caso è diverso: la spinta a scrivere è determinata dalla grafomania. E’ un fatto patologico che riesco a moderare ma non a sconfiggere….
@DB: io, se per questo, nonostante sia subissata di lavoro (mio + quello della collega in ferie per un mese, bontà sua…), di voglia ne ho anche LESS THAN ZERO, giusto per citare il romanzo di Bret Easton Ellis…
Purtroppo adesso non posso guardare il video, ma leggendo chi sono i protagonisti so già che meriterà più di una visione! Che immense perdite, abbiamo subito!
Un caro saluto!
Letizia
@Giu: non ci crederai, ma la frase di Bukowski mi è familiare più di quanto immagini… 😉
Sono contento che ti sia piaciuto. Tra l’altro, è divertente che la Hack non abbia rinunciato a dire quello che le passava per la testa come sanno fare solo le persone che hanno un mondo interiore ricco: la battuta conclusiva sulla fuga all’estero non era prevista ed ha colto di sorpresa anche l’attore che era con lei !
Stajano l’hai letto ? Quell’articolo potrebbe fare da sommario -con alcune importanti integrazioni- per un saggio sull’ultimo ventennio (anche se io partirei dalla seconda metà degli anni ’80). In ogni caso, per comprendere quello che ci accade bisogna partire da Tangentopoli, dalle stragi del ’92 e dagli equilibri che si sono creati intorno e per effetto di questi eventi. Però Stajano è un bravo saggista e mi sa che tirerà fuori qualcosa su non molto.
Infatti… 2 attori-non attori semplicemente straordinari nella loro semplicità !
Non ho ancora letto l’articolo di Stajano, ho solo dato un’occhiata veloce. Lo leggerò con calma.
Grazie ancora!
Non sai quanto ti capisco… Mi associo al tuo pensiero più di quanto tu possa immaginare, credimi… e hai ragione, deprimente è un termine altamente riduttivo… non entriamo poi nel merito del contesto “più specifico”, quello che riguarda più da vicino ognuno di noi…
Un attimo fa ho trovato sul Corriere.it quest’articolo di Corrado Stajano che -secondo me- è da leggere e meditare. L’articolo ricalca alcune cose che -ossessivamente- vado ripetendo da qualche anno ai miei malcapitati interlocutori.
Aggiungo che Staiano parla di ‘microscopica oligarchia’, ma non approfondisce. Invece, sarebbe utile farlo per scoprire agevolmente che la struttura del potere reale è opaca, non identificabile e quindi non controllabile. http://www.corriere.it/editoriali/13_luglio_04/italia-mia-promesse-non-mantenute-stajano_080b9b82-e49c-11e2-8ffb-29023a5ee012.shtml
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Letizia
Sì, va beh, ciaooo… tu peschi 😉 e noi righe-addicted abbocchiamo subito all’amo… troppo facile, così! 🙂
I love “Zebra” (piattino incluso, of course!)!
Buon sabato!
Lirio
Davvero belli questi manufatti. Meritano il tocco delle tue labbra.
http://www.porslinsbutiken.se/Sidor/Gefle/Gefle.html
Carla
Woow bella! (tu e la tazza! 😉 )
http://trendslowcost.blogspot.it/
naty
Ciao fili…home sweet home!!
il mio PC..non funziona bene…baci ,naty
DB
E’ chiaro che non c’entra niente con le tazze e le zebre, ma la scomparsa di questo personaggio priva il ‘discorso pubblico’ di una delle poche, pochissime voci dignitose e sensate che ancora ci restano. E forse vale la pena di segnalare la circostanza.
E’ da notare che in questo breve filmato sul tema ‘scienza e fede’ il personaggio fa considerazioni fondate, serie e sottoscrivibili da chiunque abbia uso di ragione. A tali considerazioni si contrappone il sorriso sarcastico di….Pippo Franco.
Ecco, noi siamo messi esattamente così: pippofranchizzati.
https://www.youtube.com/watch?v=HQLNzndQqug
Buon fine settimana !
DB
Filippa
“La morte? Se siamo vivi non c’è, quando c’è non ci siamo più noi. Per questo io non ho paura”.
Margherita Hack
DB
Però c’è un momento (alle volte breve, altre volte meno) in cui vita e morte si toccano e si sovrappongono. Forse bisogna attendere quel momento per dire se si ha paura del buio più totale, del nulla assoluto.
L’ideale sarebbe arrivare a quel momento senza avere coscienza di ciò che sta per accadere. Speriamo che per la Hack sia andata così e che abbia potuto mantenere fino alla fine le sue belle certezze.
DB
Lirio
DB, concordo con te che oggi si sia spenta una persona come poche, un luminare della scienza, una donna che ha saputo divenire una autorità nel campo dell’astrofisica e che si è fatta portavoce di un movimento ateista che rivendica la laicità dello stato, la tolleranza, la razionalità .
Avevo cominciato più o meno così il mio lungo intervento che però è andato perduto.
Continuavo notando che l’angoscia della morte è storicamente uno strumento di potere, che le religioni (come il buddismo) partono dal senso di privazione che dà la morte, la malattia o la sola vecchiaia, proprio per alleviare le persone e condurle a una liberazione spirituale, sebbene le inducano ad una sudditanza psicologica verso il magistero religioso stesso (come è nela Chiesa cattolica).
Notavo che c’è qualcosa di spirituale nel passaggio che fai dal considerare la morte di una persona alla morte in generale. Che la sovrapposizione di vita e morte non poteva esistere per gli epicurei (Filippa riprende una citazione di Epicuro fatta dalla Hack in una intervista televisiva). Considerare la morte come metro della vita, essendo al morte privazione e astinenza dai piaceri, mi sembra più qualcosa di stoico.
Infine accennavo allo zoroastrismo, facendo anche un bel complimento a Filippa, ma non ricordo bene. Spero che compaia almeno questo commento.
Lirio
Ah! Ora ricordo: avevo scritto (nel commento andato perduto) che nell’ora estrema spero che la morte abbia gli occhi belli come quelli di Filippa. E dicevo questo perché nello zoroastrismo si pensa che nell’aldilà ognuno di noi incontrerà la propria anima, che sarà bella e soave se in vita avremo compiuto il bene, oppure brutta e terrificante se avremo compiuto il male. Le favole rasserenano. E il giorno e la notte – direbbe Socrate – si avvicendano l’uno all’altro, come forse la vita e la morte. O come le righe bianche e nere che piacciono tanto a Filippa…
Serena notte.
DB
Gentile Lirio,
la frase celebre è di Epicuro ? Ero convinto che fosse di Diogene Laerzio.
Forse la Hack ha citato Diogene che a sua volta cita Epicuro (probabilmente in ‘Vite dei filosofi’).
Comunque sia, la frase che Filippa riporta è paradossale e divertente, ma ho l’impressione che -nel momento culminante del finale travolgente *- le cose funzionino un po’ diversamente.
Mi interessava segnalare quel video per quattro ragioni: 1) penso che la faccia di Pippo Franco descriva bene il nostro disastro civile e morale; 2) penso che la mancanza della Hack aggravi la disfatta del senso comune ; 3) pure io sono convinto -da sempre- che dopo la ‘fisica’ non ci sia nessuna ‘metafisica’, ma propria nessuna; 4) come la Hack faccio affidamento solo sull’astrofisica e sulle neuroscienze: prima o poi ci spiegheranno le origini dell’universo e le ragioni per le quali al nostro cervello sembra indispensabile elaborare le idee di divino e di trascendenza.
Tante cordialità ,
DB
* Frase tratta da “Dove sta Zazà ” di Cutolo-Cioffi.
laura
righe e bianco e nero? il top direi! quindi la vogliooooo 😉
kiss
Lirio
Caro DB!
(E dico “caro” perché mi ricordi un interlocutore su di un forum che tempo fa mi parlava della sua permanenza a Napoli per lavoro).
Tutte le teorie propriamente scientifiche sull’universo e sulla mente umana si basano su un presupposto implicito: possiamo rappresentarci la realtà secondo una qualsiasi interpretazione dei dati, ma ogni rappresentazione può essere falsificata dalla scoperta di un metadato che ne dimostri l’illusorietà radicale.
Insomma, per parafrasare il dialogo immaginario fra Achille e la Tartaruga di Douglas Hofstadter (che riprendeva i personaggi di un racconto di Lewis Carroll che a sua volta parodiava il mio conterraneo Zenone), potrei dire che per ogni disco musicale fabbricato per essere indistruttibile esiste la possibilità di costruire un giradischi che facndolo funzionare lo distrugge.
Cordialità .
(P.S.: Il discorso è interessante ma io lo faccio soprattutto per mettermi in mostra con Filippa, non so tu…)
PuroNanoTibburzio
Lirio, non so se riuscirai a far colpo.
Ricordo quella volta che presi un aperitivo con Filippa (*) e, più o meno,
si sviluppò il seguente dialogo (parto io):
“Nella vita, invero, non è mai la proposizione matematica stessa a servirci: la proposizione matematica l’usiamo solo per concludere da proposizioni, che non appartengono alla matematica, ad altre, che parimenti non appartengono ad essa.”
“Ha da puzza'”
“Cosa?”
“L’uomo… ha da puzza'”
“Cioè vorresti dire che secondo te la proposizione…”
“Da puzza’ e deve avè ‘na tartaruga”
“Ti tiferisci a Zenone?”
“Mannò, ‘na tartaruga come quela de Tibburzio, che cià certi addominali…”
“Quindi l’uomo deve odorare da maschio, essere palestrato e… scusa. il nano invece?”
“Er nano nun me sfiora, ar massimo me fa’ da portacarte”
(*) ovviamente non c’è stato alcun aperitivo
p.s. chiedo scusa per lo pseudo romanesco 🙂
DB
Caro PNV,
d’accordo per Tiburzio, anzi Tibburzio, ma considerato che Zenone di Elea e Lirio di Velia sono cilentani (o forse lucani), io avrei usato una parlata di matrice napoletana e quindi avrei detto che ” Ll’omm adda fétere “.
Quando ti serve una traduzione….
DB
PuroNanoTibburzio
Ok DB,
terrò presente 🙂
Buona serata
Moreno
DB
In napoletano il ‘fétere’ -riferito ad una persona- non è tanto l’emanare un cattivo odore quanto l’essere un tipo poco raccomandabile, rancoroso, vendicativo, violento, infido.
‘Chill’ fete’ significa che bisogna state attenti a quel tizio, non fidarsi, temerne le reazioni. Insomma, stare in guardia perché ‘chill’ è nu’ fetente’…..
Buona serata anche a te !
DB
DB
Sono d’accordo: i filosofi greci sono un classico (è proprio il caso di dire) che non tramonta mai e fanno fare sempre bella figura.
Nel mio caso è diverso: la spinta a scrivere è determinata dalla grafomania. E’ un fatto patologico che riesco a moderare ma non a sconfiggere….
Buona settimana a tutti !
DB
Filippa
Avete visto cosa riesce a scattenare una tazza di Eugen Trost? Bene. Molto bene.
😉
f.
DB
Con tutto il rispetto per la pregevole tazza e l’egregio Trost, ma sei tu che ‘scateni’…..
DB
DB
Stamattina voglia di lavorare prossima allo zero. E allora durante un po’ di cazzeggio in rete ecco cosa trovo. A proposito di menti anticonformiste e lucide che da poco ci hanno lasciato e che molto rimpiangeremo.
http://video.repubblica.it/edizione/genova/don-gallo-e-margherita-hack-attori-il-cattivo-e-l-astrologa/133916/132431?ref=HRER2-1
Saluti !
DB
Letizia
@DB: io, se per questo, nonostante sia subissata di lavoro (mio + quello della collega in ferie per un mese, bontà sua…), di voglia ne ho anche LESS THAN ZERO, giusto per citare il romanzo di Bret Easton Ellis…
Purtroppo adesso non posso guardare il video, ma leggendo chi sono i protagonisti so già che meriterà più di una visione! Che immense perdite, abbiamo subito!
Un caro saluto!
Letizia
@Giu: non ci crederai, ma la frase di Bukowski mi è familiare più di quanto immagini… 😉
Letizia
Che dire?! E’ semplicemente STREPITOSO! Una vera chicca da custodire preziosamente! Un tristissimo, quanto vero, specchio dei tempi!
L’avrei visto comunque perché è in evidenza nell’home page di Repubblica.it, ma ti ringrazio ugualmente di averlo reso pubblico sul Planet!
Buona serata!
DB
Sono contento che ti sia piaciuto. Tra l’altro, è divertente che la Hack non abbia rinunciato a dire quello che le passava per la testa come sanno fare solo le persone che hanno un mondo interiore ricco: la battuta conclusiva sulla fuga all’estero non era prevista ed ha colto di sorpresa anche l’attore che era con lei !
Stajano l’hai letto ? Quell’articolo potrebbe fare da sommario -con alcune importanti integrazioni- per un saggio sull’ultimo ventennio (anche se io partirei dalla seconda metà degli anni ’80). In ogni caso, per comprendere quello che ci accade bisogna partire da Tangentopoli, dalle stragi del ’92 e dagli equilibri che si sono creati intorno e per effetto di questi eventi. Però Stajano è un bravo saggista e mi sa che tirerà fuori qualcosa su non molto.
DB
Letizia
Infatti… 2 attori-non attori semplicemente straordinari nella loro semplicità !
Non ho ancora letto l’articolo di Stajano, ho solo dato un’occhiata veloce. Lo leggerò con calma.
Grazie ancora!
Filippa
perfetti!
Giu
Grazie, DB.
Rivedere queste persone LIBERE mi ha ricordato un pensiero di Charles Bukowski:
“L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino.”
Giu
DB
Cara Letizia, vedo che sono in buona compagnia, sia per la voglia di lavorare che per il rimpianto delle recenti perdite.
Non nascondo che -per quanto mi riguarda- la voglia di lavorare è condizionata dall’osservazione del contesto generale che a me pare deprimente, a dir poco. La realtà esterna è importante per dare stimoli e voglia di fare cose nuove. Trovare tutto dentro di sé non è sempre facile.
Per fortuna, tra qualche giorno dovrò partire e sarò costretto a darmi una mossa !
DB
Letizia
Non sai quanto ti capisco… Mi associo al tuo pensiero più di quanto tu possa immaginare, credimi… e hai ragione, deprimente è un termine altamente riduttivo… non entriamo poi nel merito del contesto “più specifico”, quello che riguarda più da vicino ognuno di noi…
DB
Un attimo fa ho trovato sul Corriere.it quest’articolo di Corrado Stajano che -secondo me- è da leggere e meditare. L’articolo ricalca alcune cose che -ossessivamente- vado ripetendo da qualche anno ai miei malcapitati interlocutori.
Aggiungo che Staiano parla di ‘microscopica oligarchia’, ma non approfondisce. Invece, sarebbe utile farlo per scoprire agevolmente che la struttura del potere reale è opaca, non identificabile e quindi non controllabile.
http://www.corriere.it/editoriali/13_luglio_04/italia-mia-promesse-non-mantenute-stajano_080b9b82-e49c-11e2-8ffb-29023a5ee012.shtml
Un saluto cordiale !
Lirio
Sì, ma sostanzialmente perché scrivere un articolo che parla di oligarchia senza fare i nomi? Cos’è, un atto di rassegnazione alla situazione di fatto?